Influenza Aviaria: cosa dobbiamo sapere e quali rischi per la salute

L’influenza aviaria, causata dal virus H5N1, è una malattia virale che colpisce per lo più gli uccelli selvatici. Questi fungono da serbatoio e possono eliminare il virus attraverso le feci. Solitamente tali uccelli non si ammalano, ma possono essere molto contagiosi per gli uccelli domestici quali polli, anatre, tacchini e altri animali da cortile.

Come si trasmette l’influenza aviaria?

L’uomo può infettarsi con il virus dell’influenza aviaria a seguito di contatti diretti con animali infetti (vivi o morti) e/o loro escrezioni (in particolare con le feci e gli oggetti o superfici contaminate da queste). Non c’è alcun rischio di trasmissione attraverso il consumo di carni avicole o uova. L’adozione di misure di prevenzione in campo alimentare (autocontrollo alimentare) soprattutto lungo la filiera di produzione di prodotti avicunicoli, mitiga il rischio di diffusione della malattia.

Quali sono i rischi per l’uomo?

La presenza nei polli del virus pone due rischi principali per la salute umana. Il primo è il rischio di infezione diretta, se il virus passa dal pollo all’uomo. In qualche rara occasione, infatti, i virus dell’influenza aviaria sono riusciti ad infettare uomini che però erano stati esposti ad elevate quantità di virus. Dei pochi virus di influenza aviaria che hanno causato malattia nell’uomo, il virus H5N1 è finora quello che ha causato il maggior numero di ammalati (circa 120). Inoltre, molti di questi casi sono gravi, perché diversamente dalla normale influenza stagionale, dove l’infezione causa nella maggior parte della popolazione solo moderati sintomi respiratori, la malattia causata da H5N1 sembra avere un quadro clinico particolarmente aggressivo, con rapido deterioramento e alto tasso di mortalità e più di metà delle persone con infezione documentata da H5N1 sono morte. Un secondo rischio, che causa preoccupazione ancora maggiore, è che il virus – in condizioni adeguate – possa mutare in un virus nuovo che abbia la capacità di trasmettersi con facilità da persona a persona. Per divenire veramente pericolosi per la popolazione umana però i virus degli uccelli devono acquisire la capacità di trasmettersi facilmente da uomo a uomo, ossia effettuare il cosiddetto “salto di specie” che finora non si è verificato. La comparsa di un nuovo virus potrebbe causare una epidemia di influenza diffusa a livello mondiale (pandemia).

Quali misure di prevenzione adottare?

Il rischio per la popolazione generale è al momento inesistente. Le uniche precauzioni da adottare sono evitare di toccare volatili trovati morti, e di introdurre in modo non controllato uccelli da aree infette. La cottura di carni e uova e il lavaggio delle mani dopo la manipolazione a crudo di carni e uova sono precauzioni di igiene generale da rispettare sempre per evitare altre malattie infettive, come le salmonellosi.

Come si infettano gli uomini?

La trasmissione del virus H5N1 dai polli all’uomo richiede un contatto molto stretto; le principali modalità di infezione sono il contatto diretto con pollame infetto o con superfici e oggetti contaminati dalle feci del pollame.

Ad oggi, la maggior parte dei casi umani si sono verificati nelle zone rurali o nelle periferie urbane dove molte abitazioni ospitano piccoli pollai, spesso con polli ruspanti, che talvolta entrano nelle case o condividono le zone esterne dove giocano i bambini. Siccome gli uccelli infetti diffondono grandi quantità di virus attraverso le feci, le occasioni di contatto con feci infette o con ambienti contaminati da esse sono piuttosto comuni in simili condizioni.Inoltre, siccome molte famiglie asiatiche dipendono dal pollame sia sul piano economico che della propria alimentazione, molte famiglie vendono o uccidono i polli per consumarli quando i sintomi della malattia compaiono nel pollaio o nell’allevamento, e si è visto che è difficile modificare questa pratica. L’esposizione avviene molto più probabilmente durante l’uccisione del pollo, la fase di spiumamento, macellazione e preparazione del pollame per la cottura.

Il virus viene ucciso dal calore; non ci sono evidenze che la carne di pollo infetto o uova da polii infetti cucinate correttamente possano essere fonte di infezione.

Categorie lavorative più esposte

Chi alleva o macella pollame può trovarsi a contatto con animali malati. Anche le persone che trasportano pollame vivo e i veterinari sono potenzialmente a rischio. Le misure precauzionali raccomandate per queste categorie professionali sono:

  • Lavarsi le mani con acqua e sapone dopo il contatto con il pollame o con superfici contaminate da escrementi di animali.
  • Vaccinarsi annualmente contro l’influenza umana.

La vaccinazione annuale contro l’influenza non protegge dal virus H5N1, ma ha lo scopo di ridurre il rischio di una possibile infezione contemporanea da virus dell’influenza aviaria e virus dell’influenza umana. La co-infezione è una possibilità remota, che però potrebbe portare ad una ricombinazione dei virus con creazione di un nuovo virus influenzale che si può trasmettere da uomo a uomo. Ulteriori raccomandazioni, come l’uso di misure di protezione individuale, si applicano solo ai lavoratori in aree in cui è stato isolato il virus H5N1 (o altri virus aviari ad alta patogenicità) nella popolazione aviaria.