In queste ore la Francia è alle prese con la gestione dell’incidente avvenuto in un impianto chimico della società Lubrizol che si trova a Rouen.
Non si conoscono ancora le cause ma le fiamme dell’enorme incendio sviluppatosi, insieme al fumo sono visibili a Km di distanza e le preoccupazioni maggiori sono legate alla nube tossica che si è sprigionata.
L’impianto di produzione di sostanze chimiche è classificato “Seveso” sulla base della Direttiva Europea che impone agli stati membri di identificare i propri siti a rischio, per prevenire e gestire grandi rischi industriali.
La Direttiva, che a partire dalla prima emanazione negli anni 80 è stata più volte aggiornata fino all’attuale edizione Direttiva 2012/18/UE, prevede una serie di disposizioni tra cui le principali:
In Italia gli stabilimenti “Seveso” a rischio rilevante sono 994, classificati in base alla pericolosità e quantità delle sostanze chimiche presenti in “soglia inferiore” e “soglia superiore”.
L’elenco degli stabilimenti a rischi viene aggiornato semestralmente, la lista è disponibile sul sito del Ministero dell’ambiente.
La regione italiana con il maggior numero di siti a rischio è la Lombardia seguita da Veneto e Emilia Romagna.
La rete dei controlli che include Ministero dell’Ambiente, ISPRA, ARPA ecc, prevede una verifica dei sistemi tecnici, organizzativi e di gestione degli stabilimenti, in particolare la presenza di: